Progetto chiese nei territori di missione

In questi ultimi anni siamo riusciti a costruire alcune chiese in Guinea Bissau e in Senegal. Questo grazie al sostegno che i nostri missionari hanno cercato personalmente o attraverso aiuti che la Procura delle Missioni OMI ha avuto dai benefattori. C’è la grande chiesa di Antula, in Guinea Bissau, inaugurata alla fine del 2019. In Senegal, ci sono le piccole chiese di Mbakeme e di Ngholna nella parrocchia di Ngueniene, quella di Bougheul nella missione di Koungheul, la chiesa Sant’Eugenio alla periferia di Dakar, inaugurata nel gennaio del 2023. Negli ultimi mesi sono state benedette le chiese di Quetafine, nella missione di Cacine in Guinea Bissau e quella di Elinkine, in Senegal. Sono iniziati i lavori di costruzione di un’ulteriore chiesa anche a Parcelles Assainies, nella nostra parrocchia Maria Immacolata alla periferia di Dakar.

Così ci scrive padre Bruno Favero, parroco di Elinkine e rettore del Santuario Nostra Signora della Missione: «Ogni comunità ha la sua storia, fatti, personaggi, date che si intrecciano per formare un quadro unico che resta scritto nel cuore come un patrimonio indelebile. Il 21 gennaio 2024 la Comunità cristiana di Elinkine si ritrova attorno alla sua Chiesa parrocchiale, dei santi Ivo e Chiara, per il rito della Dedicazione che inaugura solennemente la vita di un edificio destinato al culto. Una lunga preparazione che comincia nel 1999, data nella quale fu eretta la Parrocchia, quindi 25 anni fa. Una storia di 25 anni, nei quali ognuno ha lavorato per costruire quella comunità di pietre vive necessaria per avere una Chiesa che serva come luogo di incontro con Dio e con la comunità. Affidata all’inizio al clero diocesano, la parrocchia di Elinkine ha preso un nuovo slancio nel 2009 quando sono arrivati i Missionari Oblati di Maria Immacolata. La sola struttura sul posto era una povera chiesetta in terra battuta costruita dalla tenacia dei parrocchiani, specialmente le donne. Diventata ormai troppo piccola e vetusta, nel 2022 sono iniziati i lavori per una nuova chiesa finanziata interamente dalla Provvidenza. Per chi non lo sapesse la parrocchia di Elinkine è costituita da un solo villaggio sulla terra ferma e da sei isole situate alla foce del fiume Casamance, un immenso braccio di mare in un dedalo di canali e mangrovie, dove vivono piccole comunità insulari dedite alla coltivazione del riso ed alla pesca. Nel passato una certa presenza turistica garantiva molti più introiti, ma in questo tempo il turismo è tutto da reinventare. Ma ritorniamo al 21 gennaio. Dopo circa due anni di lavoro la nuova chiesa è infine pronta. Un sentimento di gioia e di fierezza anima la comunità che si ritrova finalmente in un luogo dignitoso per pregare e vivere la sua fede. Una preparazione capillare per far cogliere il vero senso della chiesa che non sono i mattoni, ma le pietre vive che ogni cristiano deve essere per far crescere la Chiesa e per vivere la sua missione di testimone del Vangelo nel mondo. Il Nunzio Apostolico che doveva presiedere la cerimonia, indisposto all’ultimo momento ha mandato il suo segretario e la festa è stata all’altezza delle attese. All’inizio della messa le donne hanno portato l’acqua di ogni villaggio e il fuoco per simboleggiare l’apertura di una nuova casa, dove le cose necessarie sono appunto l’acqua e il fuoco. Tra ritmi e canti tipici della nostra zona si sono svolte le varie cerimonie, tra cui anche tre matrimoni, una processione offertoriale molto partecipata e uno scambio di doni offerti al Celebrante ed all’Amministratore diocesano. Oltre mille persone erano presenti al rito e dopo tutti a tavola per festeggiare nella gioia questi 25 anni di vita parrocchiale e la nuova chiesa che diventa il simbolo di tutta la comunità. Un grazie ai tanti benefattori che ci hanno permesso di costruire la nostra Chiesa, un grazie alla Procura sempre presente nelle nostre attività. Ed ora si apre un nuovo tempo nel quale le pietre vive sono chiamate a dare forma a questa Chiesa attraverso l’impegno e la testimonianza».