Parole di missione: l’Eucarestia

L’Eucaristia è il dono che Gesù fa di sé stesso, rivelandoci l’amore «più grande» di Dio, quello di «dare la sua vita per i propri amici». Ci dice ancora: «Voi siete miei amici». Noi siamo gli amici del Signore! Ogni uomo e ogni donna sono nella sua amicizia, in quell’amicizia per cui Gesù «li amò fino alla fine». Oggi Gesù, nel sacramento dell’Eucaristia, continua ad amare ciascuno di noi fino alla fine, per sempre. 

Ogni celebrazione eucaristica attualizza il dono che Gesù ha fatto della propria vita sulla Croce a tutta l’umanità ed è un incontro nel quale sperimentiamo la gioia dell’amore del Signore. Allo stesso tempo nell’Eucaristia Gesù fa di noi dei discepoli missionari, dei testimoni del suo amore. Il mistero dell’Eucaristia è allora sorgente della carità per il prossimo: con la grazia dell’Eucaristia, che ci trasforma in tabernacoli viventi, noi amiamo ogni persona e posiamo su di lei lo sguardo stesso di Gesù. La nostra vocazione, la nostra missione «è quella di essere, insieme a Gesù, pane spezzato per la vita del mondo» perché «l’amore che viene celebrato nel sacramento chiede per sua natura di essere comunicato a tutti. Ciò di cui il mondo ha bisogno è incontrare Cristo… per questo l’Eucaristia non è solo fonte e culmine della vita della Chiesa, lo è anche della sua missione. Una Chiesa autenticamente eucaristica è una Chiesa missionaria» (Papa Benedetto XVI).

I tesori della Parola e dell’Eucaristia non possiamo tenerceli solo per noi, ma sono da condividere. Nell’ultima cena, e oggi nella celebrazione di ogni Eucaristia, Gesù si fa presente in ogni luogo della terra: «Fate questo in memoria di me». Allo stesso tempo ci invia agli altri: «Come ho fatto io, così fate anche voi». L’Eucaristia è Presenza del Signore e fonte di dinamismo missionario per farci prossimi agli uomini del nostro tempo e per «rispettare, amare, servire la vita, ogni vita umana» (Giovanni Paolo II).

Gesù nell’Eucaristia è il Pane di Vita. Affinché la Chiesa possa avviare e realizzare processi di solidarietà, di comunione, di fraternità noi dobbiamo essere il profumo di questo Pane. L’Eucaristia è «memoriale della morte e resurrezione» del Cristo, secondo l’acclamazione dell’assemblea dopo la consacrazione: «Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice, annunciamo la tua morte Signore, nell’attesa della tua venuta». Il Pane consacrato ci dona la forza per annunciare e testimoniare l’amore di Gesù, ci dona la capacità di amare i nostri amici e «amarli fino alla fine».

C’è un’espressione molto bella di Henri De Lubac: «L’Eucaristia fa la Chiesa e la Chiesa fa l’Eucaristia». L’Eucaristia fa la Chiesa perché il Pane consacrato è il Cristo Risorto, perché raduna la Comunità Cristiana intorno alla mensa della Parola e dello stesso Pane di Vita, perché dona vita alla Chiesa configurandola a Gesù, perché la fa essere «un cuor solo e un’anima sola» nella preghiera al Padre e nelle relazioni fra i battezzati. L’Eucaristia trasforma ogni battezzato in Cristo e porta in noi «gli stessi sentimenti di Cristo», i suoi pensieri, i suoi modi di agire e di operare. L’Eucaristia, perché è il Signore stesso, determina l’identità e la missione della Chiesa.

È anche vero che la Chiesa fa l’Eucaristia, perché Gesù ci ha affidato quel «Fate questo in memoria di me» per renderlo presente e attuale nel mondo di oggi, perché nell’Eucaristia la Chiesa trova la sua ragione di essere e ne trae forza e vita. Celebrare l’Eucaristia deve portarci a vivere in maniera eucaristica ogni aspetto della nostra vita; in questo modo noi stessi saremo presenza del Signore e potremo vedere negli altri il volto di Cristo.

«In ogni cosa siate Eucaristia» (Sant’Agostino). «L’Eucaristia non ci distoglie dalla terra, ma stimola il nostro senso di responsabilità per essere più che mai impegnati nei doveri della nostra cittadinanza terrena» (Giovanni Paolo II).

«In ogni cosa siate Eucaristia». Sta a noi, discepoli missionari, portare gli uomini alla conoscenza della Parola e alla partecipazione all’Eucaristia, sacramento dell’unione con Dio, segno di comunione fraterna e sacramento della carità.

Ogni volta che partecipiamo all’Eucaristia siamo chiamati a declinare la nostra missionarietà perché l’Eucaristia, rinnovando la nostra vita, ci aiuta a rendere testimonianza al Vangelo, ci rende prossimi all’altro nella fraternità, ci fa operare per la giustizia e la pace, a collaborare alla redenzione del mondo. L’Eucaristia, sacramento della Carità, si fa missione attraverso di noi. «Il mondo non perirà per mancanza di meraviglie, piuttosto per mancanza di meraviglia» (Chesterton). È proprio l’Eucaristia la meraviglia che bisogna custodire con cura, è proprio questa meraviglia che siamo chiamati a vivere e a condividere.

«È la Chiesa che fa l’Eucaristia, ma è più fondamentale che l’Eucaristia fa la Chiesa e le permette di essere la sua missione, prima ancora di compierla» (Papa Francesco).

Flavio Facchin omi