Emergenza Ucraina: a che punto siamo?

Cari amici,

dall’inizio dell’Emergenza Ucraina ci siamo mobilitati per sostenere, attraverso i nostri missionari sul posto e quelli nella vicina Polonia, le situazioni drammatiche, di difficoltà materiali, alimentari, strutturali, della popolazione che ha avuto bisogno di accoglienza, pasti, conforto. Alla Procura delle missioni, grazie alla generosità dei benefattori di Italia e Spagna, abbiamo raccolto fino ad ora circa 160.000 € che stiamo utilizzando in diversi modi: per supportare le attività con la popolazione dei nostri Oblati in Ucraina, per sostenere l’accoglienza dei rifugiati in Polonia, per l’invio di container con aiuti direttamente da Italia e Spagna.

Il Superiore della Delegazione, p. Vitalij Podolan, ha inviato recentemente questo aggiornamento sulla situzione attuale:

“Cari benefattori!

A nome di tutti gli Oblati, e anche di tutti coloro che sono oggi riuniti intorno alle nostre comunità e nelle parrocchie in Ucraina oggi, desideriamo esprimere la nostra sincera gratitudine per tutto il vostro aiuto, in particolare le preghiere, ma anche per il sostegno finanziario e materiale.

Sfortunatamente, la guerra in Ucraina è ancora in corso. Anche se grazie a Dio non ci sono combattimenti attivi nei luoghi in cui servono gli Oblati, non c’è alcuna garanzia di sicurezza al 100% e in ogni momento, qualsiasi luogo in Ucraina può essere attaccato con missili guidati a distanza. Alcuni nostre comunità si trovano vicino ai confini russo e bielorusso, dove i bombardamenti continuano.

Spesso sentiamo parlare di un possibile nuovo attacco a Kiev, che potrebbe causare nuovamente scontri a Chernihiv, dove i nostri fratelli hanno già subìto l’accerchiamento della città da parte dell’esercito russo. Nonostante la possibilità di lasciare Chernihiv per salvare la propria vita, gli Oblati sono rimasti con le persone a vivere sotto la chiesa ed il monastero per proteggersi dai bombardamenti.

Attualmente, la situazione nella maggior parte dell’Ucraina si sta stabilizzando. Le persone si adattano a nuove realtà. Purtroppo molte persone, temendo per la propria vita e per quella dei propri figli, sono costrette ad abbandonare le proprie case alla ricerca di un posto più sicuro. 

Uno di questi posti è nel nostro monastero a Tyvriv, dove centinaia di persone hanno trovato rifugio dall’inizio della guerra, alcune per diversi giorni e altre per diversi mesi.

Purtroppo, a causa della guerra, l’aggressività sta aumentando tra le persone e quindi una grande sfida per i nostri pastori è far conoscere la pace di Cristo nella società e incoraggiare il perdono verso coloro che feriscono, nonostante questi torti siano purtroppo, molto spesso mostruosi.

Ciascuna delle nostre istituzioni continua a svolgere la cura pastorale e ad offrire ogni possibile aiuto spirituale, morale e umanitario.

Purtroppo, a causa della guerra, molti dei nostri parrocchiani hanno perso il lavoro e ci chiedono un sostegno per garantire il soddisfacimento dei bisogni primari per sopravvivere. Alcuni parrocchiani hanno perso i loro appartamenti e altri non sono in grado di pagare l’affitto a causa della perdita del posto di lavoro,  devono cambiare alloggio e vivere con gli amici per qualche periodo.

Noi davvero abbiamo bisogno del vostro supporto per essere in grado di poter continuare a servire le persone per tutta la durata della guerra, che continuerà a causare danni mentali e materiali e ad esacerbare la situazione in Ucraina.

A nome di tutti i rifugiati, delle persone che hanno perso la casa, il lavoro e la salute, coloro che serviamo, aiutiamo e supportiamo con il vostro aiuto, esprimiamo la nostra gratitudine.”