La Delegazione del Senegal

Il Senegal, la più grande delle missioni ad gentes della Provincia quanto a numero di Oblati, una cinquantina in maggioranza senegalesi, e quanto a numero di comunità e di posti di missione. Nel 1976 arrivano in Senegal 9 Oblati italiani, 2 fratelli e 7 sacerdoti, tutti profondamente segnati dalla recente espulsione dal Laos poco più di un anno prima. Si comincia con 3 missioni nelle diocesi di Dakar e di Kaolack. Oggi sono 6 le residenze missionarie in 5 delle 7 diocesi del Senegal. Senza contare, a Dakar, la casa di accoglienza e dei servizi a Mermoz e le due case di formazione: il prenoviziato a Front de Terre e il centro giovanile alle Parcelles. 

senegalFu grande fin dall’inizio l’impegno d’inculturazione con l’apprendimento delle lingue locali, soprattutto il Serère e il Wolof a cui si sono poi aggiunte altre lingue dei popoli del sud. I bisogni e le sfide erano immani sia nel campo strettamente religioso, sia in quello della promozione umana. La Provincia non mancò di inviare regolarmente anno dopo anno giovani oblati che vennero a dare man forte all’opera missionaria. Fu grande anche l’apporto economico dei tantissimi amici delle missioni, individui, famiglie e gruppi. 

Nel giro di un decennio la Chiesa senegalese poteva contare su un gruppo notevole di valenti missionari pieni di energia e di slancio apostolico, molti dei quali giovani, ma già con una grande esperienza di anni di missione. Ed effettivamente i vescovi del Senegal hanno affidato sempre di più agli Oblati missioni importanti e di prima linea. Già agli inizi degli anni ’80, si cominciò alle Parcelles Assainies, enorme quartiere nascente della periferia nord di Dakar, dove gli Oblati sono giunti insieme alle prime famiglie. Così, nell’84, la Missione di Koumpentoum nella diocesi di Tambacounda a 400 km da Dakar. E poi Temento in Casamance, ed Elinkine, alla foce del fiume Casamance, nel 2010.

140629 Joal - Fadiouth (12)Dopo anni d’impegno missionario, il Signore non mancò di benedire la Delegazione suscitando nel cuore tanti giovani senegalesi il desiderio di collaborare al lavoro missionario. Molti di loro sono adesso Oblati: fratelli e sacerdoti pienamente attivi nella missione. Più di una volta li ho ascoltati dire: “L’impegno generoso e infaticabile di questi missionari venuti da lontano per la nostra gente, ci ha interpellato: perché non consacrarci all’annuncio del vangelo e al servizio dei più poveri nella nostra terra o in qualunque altro angolo del mondo?”.

Con il sostegno della Provincia madre, la delegazione investe energie notevoli, in personale e in denaro, per la formazione di questi giovani che rappresentano l’avvenire della missione. E i frutti sono lì sotto i nostri occhi: non soltanto parecchie delle missioni in Senegal sono condotte oggi da Oblati autoctoni, ma grazie anche alle vocazioni locali, abbiamo potuto rispondere positivamente all’appello pressante della Chiesa in Guinea Bissau che usciva da una guerra le cui nefaste conseguenze sono ancora tristemente presenti.