La Delegazione dell’Uruguay

Rileggendo la storia della missione Oblata in Uruguay, è interessante notare che i tre primi Oblati che vi giungono dalla Provincia del Texas nel 1930 sono proprio 2 spagnoli e un italiano, già membro della Provincia Oblata del Texas. Iniziano di buona lena il lavoro missionario predicando missioni popolari in tutte e tre le Diocesi uruguaiane di allora. In seguito, senza abbandonare le missioni popolari, si comincia ad assumere la cura stabile di alcune parrocchie. Tante le fondazioni molte delle quali, dopo anni di servizio, sono poi riconsegnate alla cura pastorale dei diocesani. 

Alla fine del 1971, la Provincia d’Italia s’impegna a sostenere la Missione dell’Uruguay e comincia ad inviare personale che si aggiunge agli italiani già presenti insieme ad alcuni spagnoli rimasti. La nascita ufficiale della Delegazione missionaria della Provincia italiana avviene il 12 dicembre 1977, con l’apporto di cinque padri reduci dal Laos e uno direttamente dall’Italia. Sono una trentina gli Oblati che hanno lavorato più o meno a lungo in questa missione che P. Steckling, ex superiore generale omi, usava definire come una delle più difficili della congregazione per via del fortissimo secolarismo. Il gruppo missionario è rimasto però sempre abbastanza ristretto, anche se molto unito ed affiatato. 

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Attualmente, dopo la recente partenza dalle due missioni di San Gregorio de Polanco e di Achar, diocesi di Tacuarembó, nella campagna del nord, gli Oblati sono raggruppati in due comunità distretto: “San Eugenio a Montevideo”, e “Martiri Oblati” a San José de Mayo.

San Rafael” al Cerro di Montevideo è un’enorme parrocchia di circa 80 mila abitanti. Il quartiere è abitato in gran parte da gente povera e non mancano situazioni d’indigenza, di violenza, di spaccio di droga. L’azione pastorale passa attraverso la vita e il cammino delle comunità ecclesiali di base. Quattro i settori con luoghi di culto e d’incontro. Gli Oblati contano sulla collaborazione delle COMI, consacrate Oblate, tra cui Veronica e Isabel entrambe uruguaiane, e, nel settore di Santa Cruz, delle Suore del Perpetuo Soccorso. 

Malgrado la grandezza della parrocchia, la missione devolve un grande impegno all’azione educativa attraverso due strutture, adiacenti alla parrocchia: 

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Il Collegio San José è frequentato da 320 bambini: 140 frequentano la scuola materna, finanziata in parte dallo Stato e in parte dagli Oblati; 180 bambini vanno alla scuola primaria, che è finanziata dalla missione oblata. Il Collegio rappresenta un luogo di promozione umana nel contesto sociale del Cerro e uno spazio significativo d’incontro con le tante famiglie dei bambini, nella maggioranza dei casi lontane da ogni percorso di fede. 

La scuola professionale “Talitakum”: adiacente al Collegio, dal 2007, si occupa di insegnare un mestiere a circa 45 adolescenti con alle spalle situazioni di forte disagio sociale. Offre percorsi formativi per alcune professioni come quella culinaria, informatica, per elettricisti e fabbri. Accanto ad un’equipe di educatori molto affiatata e motivata, gli Oblati e le COMI, sono un punto di riferimento per i giovani studenti e per le loro famiglie generalmente in situazioni disastrate. Talitakum, rappresenta un segno di speranza per tanti nel territorio e un’opportunità di riscatto per il mondo giovanile. Non siamo riusciti fin qui ad ottenere alcun contributo dallo stato per quest’opera così importante quanto costosa che attualmente è totalmente a carico della missione e dei suoi benefattori.

La “Guadalupita”: chiamiamo così l’altra residenza OMI al Cerro. È una piccola casa di accoglienza per giovani in discernimento o prenovizi, dove c’è anche una cappella aperta alla gente. 

La seconda comunità distretto e quella dei “Martyres Oblatos”. Anche questa ha due residenze:

130327 Playa P (14) Capilla San José Obrero

Playa Pascual, dal nome del grande quartiere di Ciudad del Plata: una cittadina di circa 40 mila abitanti. Qui gli Oblati sono arrivati nel 1984 per occuparsi della parrocchia di San José Obrero. I campi pastorali più significativi sono: l’attenzione all’iniziazione cristiana, alla pastorale giovanile, e la cura pastorale di ben sette centri di culto presenti sul territorio, dove le comunità di base vivono i vari aspetti della loro vita alla luce della Parola di Dio. 

A Libertad, cittadina di circa 12 mila abitanti, la comunità oblata è stata aperta nel 2001, subentrando ad una presenza salesiana, nella parrocchia Nuestra Señora de los Dolores y San Isidro Labrador. Anche qui i nostri svolgono il loro ministero in uno stile di grande vicinanza alla gente. La comunità cristiana, se pur piccola, è molto attiva e i laici fanno la loro parte come soggetti della missione ecclesiale. Non mancano le iniziative particolari al servizio dei poveri dai molti volti.

Nonostante la situazione di fortissimo secolarismo, anche qui non è mancata qualche vocazione locale: l’attuale superiore della delegazione è P. Jorge Albergati, uruguaiano, sacerdote dal 1995, che ha anche vissuto 7 anni come missionario in Venezuela. Hector, originario del Paraguay, è stato ordinato il 9 novembre 2013 ed è ormai pienamente attivo nell’opera missionaria. Un altro giovane uruguagio, Alberto Sartorio sta ben avanti nel suo cammino di formazione oblata e missionaria e poi c’è Fernando il terzo oblato uruguaiano.

A gennaio 2015 è stata aperta una nuova comunità a Josè Enrique Rodò, nel dipartimento di Soriano, composta attualmente da due oblati.