“Gesù era ateo?” di P. Vincenzo Bordo

Gesù era ateo?

Qualche volta questo tremendo dubbio mi assale. Perché faccio questa affermazione? Proviamo a vedere il cammino religioso/spirituale  che ha fatto Gesù. Lui, da buon ebreo, aveva accettato e rispettato tutta la legge di Mosè. Infatti aveva affermato:`Non passerà neppure uno iota della legge `(Mt.15,18 ). Quindi è evidente che Gesù, all’inizio della sua vita pubblica, accetta in toto tutta la religione israelitica e i dieci comandamenti dati da Dio sul monte Sinai.
Passano degli anni ed un pio ebreo gli pone una domanda:`Maestro buono cosa devo fare per avere la vita eterna?`. E Lui risponde:`Osserva i comandamenti e poi li enumera: ‘Non uccidere, non commettere adulterio, non dire falsa testimonianza, non rubare, non frodare, onora il padre e la madre` (Mc.10,17ss ). Se osserviamo attentamente questi comandamenti che Gesù elenca sono solo sei e riguardano solo l’essere umano, mancano tutti quelli riguardanti Dio. Perchè non ci sono?
Passa del tempo ed un tizio gli fa una simile domanda:`Quali sono i comandamenti più importanti?`. Gesù risponde: `Ama Dio e ama il tuo prossimo(Mc.12,28)`. Qui ritorna Dio ma i comandamenti sono rimasti solo due.

Se, poi, studiamo attentamente il vangelo di Giovanni, nell’ultima cena, – Gesù é di fronte alla sua dura passione a poche ore dalla sua crudele morte e certo che qui non ha voglia di scherzare –  pronunciando le sue ultime volontà afferma: `Vi do un solo comandamento: Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi`(Gv.15,12). I comandamenti da dieci sono diventati sei, poi due ed infine UNO SOLO senza, per altro, nessun riferimento a Dio!
Questo non significa che Gesù è diventato ateo – la mia affermazione iniziale era solo una provocazione -, ma qui ci insegna una grande verità: Gesù è l’Emanuele, è il Dio con noi. Non a caso il vangelo di Matteo inizia con la parola Emmanuele (1,23) e finisce con la parola Emmanuele (28,20). Tra queste due parole c’è racchiuso tutto il vangelo. Lui è il sacramento primordiale di Dio quindi chi incontra Lui, fatto carne, e chi ama come Lui ha amato, incontra Dio e non ha più bisogno del tempio, delle regole, della legge, di immagini, di codici…per incontrare l’Eterno. L’uomo, l’essere umano, dal momento dell’Incarnazione in poi, è diventato il luogo e lo spazio dell’incontro con Dio.
Madre Teresa di Calcutta era solita salutare così: ’NAMASTE’ (= vedo in te la presenza di Dio). E continuava dicendo: ’Il primo tabernacolo è l’essere umano davante al quale mi inginocchio’. Non ci sono due ‘amori’: uno per Dio e uno per l’essere umano. Dio è AMORE e chiunque ama è in Dio. La persona umana da accogliere, amare, servire, aiutare è la nuova dimensione dove incontrare il Dio Vivente. È il Suo tempio (1Cor.3,16).
Infatti incontrando Lui fatto Uomo si incontra Dio.
E qui ci sono tanti passi della sacra scrittura che ci aiutano a capire più in profondità questo nuovo orizzonte.

`Fratelli amiamoci gli uni gli altri perché l’amore è da Dio. Dio è amore e chi vive nell’amore vive in Dio e Dio abita in lui. Se uno dice: `Io amo Dio` e odia suo fratello è un bugiardo; perchè colui che non ama il suo fratello che vede come puo amare Dio che non vede? E questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da Lui che chi ama Dio deve amare anche suo fratello (1Gv.4,1.16.20).
E continua la Parola di Dio:
`Se uno ha la fede ma non ha le opere a cosa gli giova? Se un fratello è malato e manca del cibo necessario e uno di voi gli dice: `Va in pace riscaldati e mangia`. Senza dargli le cose di cui necessita per il suo corpo a che cosa gli giova la sua fede? Una fede senza le opere è morta. Al contrario io ti posso mostrare la mia fede attraverso le mie opere (Gc.2,14-20).
Infine c’è il magistrale passaggio di Matteo che nel giudizio finale Dio non ci chiederà quante messe, quanti rosari hai detto o a quali funzioni liturgiche hai partecipato…ma ci chiederà solo: `QUANTO HAI AMATO?`. `Chi?`. I poveri, gli ultimi, gli abbandonati, i relitti…Risuonano ancora nei nostri cuori quelle tremende e stupende parole che dicono: `Avevo fame e mi avete dato da mangiare. Avevo sete e mi avete dato da bere. Ero nudo e mi avete visitato, malato e mi avete curato…Qualunque cosa avete fatto a uno di questi poveri l’avete fatta a me` (Mt. 25,31-46). Qui Gesù si IDENTIFICA chiaramente con gli abbandonati, non dice che è al loro fianco ma che è loro stessi. Il POVERO e l’incontro con Dio. L’abbandonato è il sacramento di Dio. Chi soffre è Dio stesso.
Papa Francesco con la sua squisita sensibilita umana e divina traduce questo in una stupenda espressione: `Voglio una Chiesa povera per i poveri`.
Vorrei concludere con un ultimo passaggio biblico. Dopo l’ascenzione al cielo appare un angelo che dice agli apostoli: `Uomini di Galilea perchè state lì a guardare il cielo?`. Ormai non è più il tempo di alzare gli occhi al cielo per vedere Gesù. Ma è il momento di mettersi in cammino sulle strade del mondo per incontrare il SIGNORE della VITA.
Il grande e magnifico mistero del Natale ci ricorda proprio questo: L’Onnipotente Dio con l`incarnazione ha lasciato il cielo e si e fatto uomo. A scelto di abitare povero in mezzo a noi: Lui il bimbo di Betelemme è l` EMMANUELE, il Dio con noi.
Uomini e donne di tutti i tempi perchè continuate a guardare il cielo, Dio è qui in mezzo a noi tra i poveri che ha scelto come compagni di vita e prediletto tra tutti gli altri. BUON NATALE A TUTTI…….Il cristianesimo non è una morale da osservare ma una Persona viva da seguire.

p. Vincenzo Bordo OMI